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Al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Bergamo
NON VENDETE IL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEI CITTADINI!
E’ di questi giorni la notizia che la maggioranza del Consiglio Comunale ha deciso, con il piano delle alienazioni 2011, di vendere molti immobili di proprietà pubblica.
Tra questi particolare valenza simbolica assume lo storico Palazzo
Suardi con affaccio su Piazza Vecchia, adiacente al Palazzo del
Podestà, in una posizione strategica e di grande prestigio. Il
Palazzo ha sempre conservato la sua vocazione pubblica , anche dopo
essere stato ridimensionato per far posto alla struttura del Teatro
Sociale; in tempi più recenti fu adibito a sede del museo di
Scienze naturali, poi ospitò la Scuola Superiore di giornalismo,
l’Università cittadina e attualmente il Centro Studi sul
territorio Lelio Pagani, assumendo un ruolo strategico nella vita
pubblica e culturale della città che solo la proprietà pubblica può
garantire.
Ma si potrebbero anche citare l’area dell’Europan a Celadina,
attuale sede del Mercato Ortofrutticolo, e l’ex centralina Enel di
via Daste e Spalenga. Perché rinunciare a beni, così prestigiosi o strategici,
che non
potranno mai più essere acquistati dal Comune?
Perché invece non valorizzarli in nome dell’interesse pubblico,
con funzioni che possano in un caso, sottrarre città alta alle
regole del mercato immobiliare e ai processi, per molti versi
nefasti, che sono in atto in questa parte di città e in altri
sfruttare la loro dimensione e ubicazione per risolvere alcuni
problemi strutturali e logistici di Bergamo?
La proprietà pubblica dei beni è un’opportunità per costruire
politiche durature nell’interesse dei cittadini, al contrario dei
soldi ricavati dalla vendita del patrimonio che, se non indirizzati
verso chiari obbiettivi , durano davvero molto poco.
Si tratta di attuare scelte che non ricadano pesantemente,
impoverendole, sulle generazioni che verranno.
Si
ha sempre più spesso la sensazione che le decisioni relative allo
spazio pubblico della città vengano totalmente delegate al privato,
in nome di una logica economica di breve termine, mentre chi ci
amministra si riserva il ruolo, assai marginale e inefficace, di
esercitare uno pseudo controllo burocratico, rinunciando ad incidere
sostanzialmente sulle politiche urbane, sulla loro sostenibilità nel
futuro, sul loro senso più profondo e collettivo.
Le
sezioni bergamasche di Italia Nostra, Istituto Italiano dei
Castelli, Legambiente, WWF Italia chiedono che i nostri beni
immobiliari, il nostro paesaggio e il nostro territorio vengano
mantenuti con cura e preservati in nome dell’interesse di tutti.
Chiedono
all’Amministrazione di revocare quanto deciso nel piano delle
alienazioni deliberato per stralciare gli edifici e i luoghi di
valenza strategica per la città.
Italia Nostra ONLUS Bergamo |
WWF Bergamo |
Legambiente Bergamo |
Istituto Italiano dei Castelli |
Arch.Serena Longaretti |
Ing. Mario Zamboni |
Dott. Nicola Cremaschi |
Arch. Gianmaria Labaa |